martedì 28 dicembre 2010

Il Nu-Flamenco dei D'Callaos, gruppo musicale di Terrassa

Sono nati nel 2004 a Terrassa, una cittadina della provincia di Barcellona, quando cantavano nel Café de la Niñas, un piccolo locale della città, e propongono uno stile musicale che loro hanno ribattezzato nu-flamenco, ossia una versione originale e attualizzata del flamenco degli anni '70. Il loro nome è D'Callaos, e gli artisti che ne fanno parte sono la cantante Maribel Martin Canija, che è entrata nel gruppo nel 2005, il chitarrista Daniel Felices, il chitarrista di flamenco Ruben Lorente, il basso Carlos Felices, il batterista Sergio Martin, i percussionisti Carlos Simón e Lluis Pi, e il tecnico del suono Alberto Castan; loro direttore artistico è Pedro Javier Gonzales. Al loro attivo i D'Callaos hanno già 2 cd, De Paso, del 2007, e Desde Mi Balcón, del 2008; entrambi i cd hanno visto una strategia promozionale basata sul download gratuito dal web, una strategia che ha fatto scaricare le loro canzoni da circa 20.000 persone per il primo cd, e 25.000 per il secondo; oltre al download gratuito, i D'Callaos vendono ovviamente anche i loro cd nei negozi e nei loro concerti, ma il modo con cui si sono fatti conoscere è stato principalmente quello della distribuzione gratuita sul web. Oltre ai cd, i D'Callaos hanno girato e girano tutt'ora la Spagna in lungo e in largo per fare concerti, e ogni tanto tornano a suonare nel loro luogo d'origine, il tanto amato Café de la Niñas. Lo stile dei D'Callaos, ribattezzato nu-flamenco, ha appunto le origini nel flamenco degli anni '70, ma vede talvolta l'innesto, su una solida base musicale di flamenco, anche di altri generi musicali, soprattutto del rock. Per conoscere meglio i D'Callaos e il loro nu-flamenco, questo è il sito ufficiale del gruppo, questo è il loro spazio su MySpace, dove è possibile ascoltare alcuni loro brani, mentre qui è possibile vedere dei loro video.

martedì 21 dicembre 2010

La Gaie Famille, gruppo di musica folkloristica di Charvensod, in Valle d'Aosta

Charvensod è un piccolo paese che giace sulla riva sinistra della Dora Baltea, a pochi km da Aosta. Qui, nel 1964, è nato il gruppo La Gaie Famille, ad opera di una trentina tra ragazzi e ragazze, con lo scopo di mantenere vive e tramandare le tradizioni tipiche del paese attraverso canti, balli e rappresentazioni teatrali, scritte e recitate nel dialetto valdostano, il patois. Il motto de La Gaie Famille è "Vivere oggi, quel po' di ieri, al servizio del domani". Tipico di questo gruppo folkloristico della Valle d'Aosta è lo strumento che dà il ritmo a tutte le loro performance musicali; si chiama fléy ed è costituito da due bastoni di legno di frassino o di melo, di cui uno lungo più di un metro, con le estremità più spesse della parte centrale, incave e ornate con campanelli e nastri colorati, l'altro più piccolo; il bastone lungo lo si tiene con un'estremità appoggiata sulla spalla sinistra, e con l'altra nella mano sinistra, mentre il bastone corto lo si batte con la destra sul bastone lungo, in diverse zone di quest'ultimo, andando a formare suoni diversi; al suono forte e deciso del legno percosso si alternano le note squillanti delle campanelle, quando esse vengono mosse dal legno. Questo strumento richiama direttamente le tradizioni contadine di Charvensod, in quanto esso deriva dallo strumento, fatto anch'esso con due legni uniti da fettucce di cuoio, che serviva per la battitura del grano. La leggenda narra che il passaggio allo strumento avvenne quando un giovane del posto, derubato delle fettucce che univano i due bastoni, continuò lo stesso a battere i due bastoni uno contro l'altro per non essere deriso, dando origine cosi allo strumento musicale. Nelle composizioni musicali de La Gaie Famille vengono narrati eventi e usanze tipiche della vita di un tempo in questa zona della Valle d'Aosta, tra cui i valori dei rapporti familiari, i giochi caratteristici dei bambini e le incursioni dei ragazzi nei paesi limitrofi alla ricerca di belle ragazze. Su questo sito è possibile acquisire altre informazioni sul gruppo La Gaie Famille di Charvensod, sulle loro canzoni, la loro storia e i loro costumi tipici, e vedere alcune foto del gruppo.

martedì 14 dicembre 2010

Il konghou, antico strumento cinese

Si chiama konghou ed è uno strumento tipico della tradizione musicale cinese, che si può accostare per somiglianza alla più conosciuta arpa. Vi sono due categorie di konghou, una è costituita dai tipi di konghou utilizzati nell'antichità, in diverse epoche storiche, e scomparsi dalla scena verso il 14° secolo, un'altra è costituita da una forma moderna di konghou, inventata il secolo scorso per far rivivere, sotto vesti più moderne, questo strumento cosi importante per la tradizione musicale cinese. I konghou antichi erano 3; c'era il wuo konghou, il cosiddetto konghou orizzontale; questo tipo di konghou veniva suonato appoggiato a terra, aveva un numero di corde variabile da 5 a 7, e nacque a cavallo del I millennio a.C. per poi diffondersi non solo in tutta la Cina, ma anche in Giappone e Corea, fino al XIII secolo d.C. Un altro tipo di konghou, che sembra sia arrivato in Cina da Occidente e che si diffuse nei secoli a cavallo dell'anno 0, era lo shoo konghou, il cosiddetto konghou verticale, che aveva dalle 7 alle 23 corde. L'ultimo tipo di konghou antico era il fong shou konghou, che sembra essere arrivato in Cina dall'India e che era caratterizzato da un manico particolare, che forse è l'elemento che dava anche il nome a questo tipo particolare di konghou, nome che fa riferimento alla testa di fenice, richiamata appunto dalla forma del manico. Tutti questi tipi di konghou erano utilizzati per suonare musica tradizionale cinese, alla corte degli imperatori, ma anche tra il popolo. Il konghou moderno invece, detto della colonnina dell'oca selvatica, intende ricalcare le forme del tipo di konghou antico cosiddetto verticale e ha una struttura più vicina all'arpa occidentale; la differenza rispetto all'arpa consiste nel fatto che sul kongohou moderno vi sono 2 file di corde, ognuna di 36 corde, fissate alla cassa di risonanza da una colonnina che disegna una forma che assomiglia ad gruppo di oche selvatiche in volo, da cui il nome particolare che viene assegnato allo strumento. Per avere un'idea del konghou e del suo suono, su questo sito si possono vedere delle immagini dei diversi tipi di konghou antichi, con informazioni utili sulla loro storia, mentre qui si possono vedere dei video di musicisti che suonano diversi tipi di konghou.

martedì 7 dicembre 2010

Toumani Diabaté, il suonatore di kora che viene dal Mali

Viene dal Mali, si chiama Toumani Diabaté ed è uno dei più famosi suonatori di kora, uno strumento tipico dell'Africa Occidentale, uno strumento a corde, con 21 corde, e con una cassa di risonanza fatta con una mezza zucca svuotata ricoperta di pelle di animale. Toumani, la passione e il talento per la kora lo ha ricevuto in eredità dal padre, il primo a registrare un album dedicato a questo strumento, nel 1970; suo padre a sua volta ha ereditato la conoscenza di questo strumento dalla sua famiglia originaria; si dice addirittura che nella discendenza di Toumani vi siano ben 71 generazioni di musicisti di kora. Toumani Diabaté ha iniziato a suonare nell'ensemble del padre, con cui ha fatto la sua prima apparizione in una registrazione discografica, nell'album Ba Togoma, del 1987. L'anno successivo arriva la volta del suo primo album da solista, intitolato Kaira. Negli anni successivi escono New Ancient Strings, realizzato nel 1999 in collaborazione con Ballaké Sissoko, In the Heart of the Moon, del 2005, in cui il musicista maliano collabora con Ali Farka Touré, e Boulevard de l'indipendence, realizzato nel 2006 con la sua orchestra, la Symmetric Orchestra, orchestra che è composta da musicisti provenienti dall'Africa Occidentale, di cui molti sono griot, ossia cantori che tramandano con la loro arte la tradizione orale del loro popolo, e suonano strumenti tipici di quella zona del continente africano. Gli ultimi cd di Toumani Diabaté sono stati The Mandé Variations, del 2008, e Ali and Toumani, del 2010, con Ali Farka Touré. Oltre a fare musica con la sua kora, Toumani Diabaté ha anche sperimentato incontri musicali tra la "sua" musica africana e altri generi musicali come il flamenco, il jazz e il blues. Per conoscere meglio Toumani Diabaté, questo è il suo spazio su MySpace, dove si possono ascoltare anche alcuni suoi brani, mentre qui si può apprezzare la musica dolce e armoniosa della sua kora in alcuni video.

martedì 30 novembre 2010

Enrique Jiménez Ramirez, detto Enrique de Melchor, grande chitarrista di flamenco

Se si vuole ascoltare del buon flamenco uscire dalle corde di una chitarra, un modo è sicuramente quello di ascoltare Enrique Jiménez Ramirez, più conosciuto come Enrique de Melchor. E' un chitarrista di flamenco che ha ereditato la sua passione, e anche il suo talento, dal padre, Melchor de Marchena; anche il luogo dove Enrique ha mosso i primi passi come chitarrista di flamenco, a partire dall'età di 15 anni, è stato quello del padre, ossia il tablao di Manolo Caracol, a Madrid; qui, Enrique perfezionò il suo talento e imparò ad accompagnare con la sua chitarra i diversi cantaores di flamenco, imparando ad adattare la sua musica alle diverse voci dei cantaores. Enrique de Melchor, che è nato nel 1951 a Marchena, vicino a Siviglia, da allora ha suonato, e anche inciso degli album, con molti cantaores di flamenco, come Antonio Mairena, Cameron de la Isla, Fosforito, El Turronero, José Mercé, José Menese, e altri ancora; ma oltre ad accompagnare con le sue performance le voci dei cantaores, Enrique de Melchor si esibisce spesso anche come solista, e lo ha fatto in diverse parti del mondo. Esempi di suoi assoli in video li si possono trovare qui e qui.

martedì 23 novembre 2010

Son de Altura, l'ultimo cd di Adalberto Alvarez

Si chiama Son de Altura l'ultima produzione musicale di Adalberto Alvarez, grande interprete del son cubano. Son de Altura significa son di qualità, ed è quello che il Caballero del Son, come viene soprannominato Adalberto Alvarez, intende proporci in questo nuovo cd, che contiene 10 brani e un bonus track; 6 di questi brani sono opera di Adalberto Alvarez, mentre gli altri brani hanno visto il contributo di altri autori. Il nuovo album del Caballero del Son contiene diversi omaggi; uno è al locale Salon Rosado Benny Moré de La Tropical, una storica pista da ballo all'aperto de La Habana, nata nei primi anni cinquanta e ristrutturata recentemente, anche per volere di Alvarez; a questo locale viene dedicata la canzone Bailando en la Tropical; il secondo omaggio è a Santiago de Cuba, cui viene dedicata la canzone Linda Santiaguera, che inneggia alla bellezza delle ragazze del posto; il terzo omaggio è dedicato a un'altra città cubana, Camaguey, cui Adalberto Alvarez dedica Entre la rumba y el son, una canzone in cui i ritmi del son dell'orchestra di Alvarez si mescolano ai ritmi della rumba del gruppo Rumbata di Camaguey; un quarto omaggio contenuto nel cd è per la mamma di Adalberto Alvarez, Rosa Zayas, con la Cancion para mama Rosa. Ecco la tracklist completa dell'ultimo cd di Adalberto Alvarez:
1. Linda Santiaguera
2. Tu falta de ortografia
3. Vete
4. El melon
5. Quien Sera mi amor
6. Bailando en La Tropical
7. Mi cancion para ti
8. No soy el mismo de ayer
9. Dos mujeres
10. Entre la rumba y el son
11. Cancion para mama Rosa
Qui è possibile vedere il video di Bailando en La Tropical, ascoltare tutta la canzone Entre la rumba y el son, e ascoltare le preview di tutti gli altri brani dell'album.

martedì 16 novembre 2010

Les Sallereins, gruppo di musica folkloristica di La Salle, in Val d'Aosta

Il loro intento è quello di tenere vive e tramandare le tradizioni di La Salle, piccolo centro valdostano, attraverso la musica e il ballo. Si chiama Les Sallereins ed è un gruppo di musica folkloristica composto da una cinquantina di persone, un po' di tutte le età. Al ritmo della fisarmonica e di altri strumenti tipici del luogo, Les Sallereins ballano e cantano vestiti con i costumi tradizionali, che sono gli stessi che venivano usati nei giorni di festa da signori e dame del castello di Chatellard, che sovrasta il paese. Il repertorio dei Les Sallereins è composto principalmente da 9 danze tipiche. La Danse de la Badoche rievoca un'antica usanza del paese, in cui i giovani del posto, i Badochers, invitavano, usciti dalla Messa, tutta la popolazione locale a ballare; anche la Danse de la Pleuteur è collegata a questa tradizione e ricorda il momento in cui venivano invitate a ballare le persone sposate. La Danse de Vignerons ricorda i viticoltori della zona che producevano vino bianco da vitigni situati a più di 1.000 metri di altezza; in questo ballo ancora oggi si usano i folliuei, antichi strumenti con cui una volta si pigiava il vino. Nella Danse de la Saint Jean si rievoca la festa che si faceva in onore del santo patrono della frazione di La Salle chiamata Echarlod. Un'altra tradizione importante che viene tramandata con i balli dei Les Sallereins, è quella secondo cui, se un ragazzo voleva sposare una ragazza del paese, doveva dare in pegno ai giovani di La Salle una botte di vino chiamata Barou; da qui la Danse di Barou, che rievoca appunto quell'usanza. La Danse du Gran-Père è invece un omaggio ai nonni del paese, che un tempo raccontavano storie e leggende nelle stalle del paese, dove gli abitanti si ritrovavano per passare il tempo nelle lunghe e fredde sere d'inverno; sere in cui talvolta si ballava, accompagnati dal ritmo della fisarmonica; questi balli che si facevano nelle stalle vengono ricordati oggi con il Valse di Triolet. Altro ballo tipico dei Les Sallereins è la Danse de l'Amitié, la danza dell'amicizia, che rappresenta la voglia e la gioia di stare insieme della popolazione locale. Oltre alle danze, Les Sallereins spesso interpretano anche due canti, Söla e Sallereinze, che sono come 2 inni del paese, scritti da un canonico del posto, che celebrano le bellezze naturali del posto e gli usi e i costumi presenti nei villaggi della zona. Per chi fosse interessato a conoscere più da vicino i Les Sallereins, su questo sito si possono raccogliere altre informazioni su di loro e si possono trovare i loro contatti.

mercoledì 10 novembre 2010

Bruno Genero, il suonatore di djembe di origini italiane

In Guinea lo chiamano il "bianco dalla pelle conciata", in realtà si chiama Bruno Genero ed è l'unico percussionista non africano ad essere riconosciuto dai grandi maestri Djembefolà, i migliori suonatori di djembe, un tipo di tamburo originario e tipico della tradizione musicale di alcuni paesi dell'Africa Occidentale, tra cui Senegal, Mali e Guinea. Questo perché Bruno Genero a suonare il djembe è proprio bravo. Questo musicista di origini italiane è nato a Faule, un piccolo comune in provincia di Cuneo, nel 1962, ma ha viaggiato in tutto il mondo, rimanendo soprattutto, per tanto tempo, in Africa. E' stato ospite per lunghi periodi del grande percussionista aficano Doudou N'Diaye Rose, e ha approfondito non solo la conoscenza del djembe, ma anche il legame che questo strumento ha con la cultura profonda dei paesi africani in cui viene suonato. Dal 1980 ha iniziato ad esibirsi con la sorella Katina, una delle prime danzatrici di musica afro in Italia, che ha contribuito a diffondere nel nostro paese le danze afro. Nella sua carriera musicale Bruno Genero ha collaborato con coreografi e musicisti di calibro internazionale, ha realizzato con altri artisti grandi eventi-spettacoli, e, con il Bruno Genero Ensemble, ha organizzato diverse tournèe in Italia e in altri paesi europei. Al suo attivo ha due cd: Daby-ba e Yiri Kan. Oltre alla sua attività artistica e concertistica, Bruno Genero svolge anche una continua attività didattica, in Italia e in altri paesi europei. Per conoscere meglio Bruno Genero, questo è il suo spazio su MySpace, mentre qui si possono guardare alcuni suoi video.

martedì 2 novembre 2010

Baroccococo, il nuovo cd dei Batisto Coco

Si chiama Baroccococo ed è il nuovo album dei Batisto Coco, il gruppo che canta in dialetto veneziano sui ritmi della salsa. Il nuovo lavoro discografico dei Batisto Coco è un omaggio a Venezia, in quanto i brani parlano molto di questa città e dei suoi problemi, ed è un omaggio anche ai musicisti barocchi, da Vivaldi a Händel, passando per Galuppi e Charpentier. Le canzoni di questo nuovo cd infatti ripropongono brani di questi musicisti barocchi presentandoli mescolati ai diversi ritmi della musica latina, tra cui salsa, merengue, bachata, son e cumbia. Ecco la tracklist completa del nuovo cd dei Batisto Coco:
1. Al sabo sera
2. Oyeme que pasa
3. Clandestin
4. Bruto
5. Un altro carneval
6. Stela
7. Vegno torte
8. Cocal Dogal
9. Rispeto
10. Cavite la pavana

martedì 26 ottobre 2010

Farzin Darabi Far, suonatore di tar e interprete della musica persiana

Si chiama Farzin Darabi Far e viene da Teheran, dove è nato nel 1969, anche se dall'età di 17 anni vive in Germania. Suona musica persiana ed è abilissimo nel suonare un tipico strumento persiano, il tar, una specie di liuto a 6 corde che viene suonato con un plettro d'ottone, e che in persiano significa proprio "corda". In questo video lo si può vedere all'opera proprio mentre suona il tar. Prima del tar, Farzin Darabi Far aveva imparato anche, da autodidatta, a suonare il setar, un altro strumento tipico della tradizione musicale persiana. La sua carriera musicale ha avuto inizio nel 1987 e si è alimentata dell'insegnamento dei grandi maestri della musica persiana, come Hamid Motebassen e Rahmatollah Badiyi; sotto la guida di quest'ultimo Farzin Darabi Far è stato anche membro del Badiyi Ensemble. Ha fondato diversi gruppi musicali con cui ha suonato, tra cui, nel 1995 lo Zaratustra Ensemble, nel 2005 l'Amnava Ensemble, e, nel 2007, il Rumi Ensemble, mentre nel 2002 è stato membro del Tschakawak Ensemble. L'ultimo suo progetto si chiama Mysterie of Existence, un incontro tra musica persiana e musica curda; in questo video se ne può avere un assaggio. Per conoscere meglio Farzin Darabi Far questo è il suo sito, in tedesco, mentre qui si possono trovare altri video per vederlo all'opera.

martedì 19 ottobre 2010

I Batisto Coco, la salsa in dialetto veneziano

Hanno ormai 25 anni di vita, si chiamano Batisto Coco e la loro storia è legata alla combinazione del dialetto veneziano con i ritmi latini, in particolar modo con il ritmo della salsa. Si, perché questo gruppo di musicisti, nato nel 1985 dall'incontro di musicisti classici e jazzisti con alcuni percussionisti della scuola di musica di Mestre, suona la salsa e la canta in dialetto veneziano. E oltre alla combinazione di dialetto veneziano e musica latina, nel loro repertorio musicale è presente anche un'altra combinazione originale, quella tra musica classica e musica latina; infatti in molti loro cd ritornano brani anche famosi della storia della musica classica, ma con arrangiamenti e ritmi latini. I nomi di questi artisti originali che formano la band Batisto Coco sono Attilio "Eddy" De Fanti, alle timbales, Massimo Bellio e Patrizio Hidrobo, voce, Cesare Pasqualetto, al piano, Marco Musoni, al basso, Giorgio Schiavon, al sassofono, Franco Busetto e Maurizio Scomparin, alla tromba, Maurizio "Icio" Pegoraro, ai bonghi, Gianni "Pacheco" Scanu, alle congas, e Gigi Campalto, tecnico del suono. Uniti dalla passione per la musica latina, hanno iniziato a eseguire grandi classici della salsa come Pedro Navaja e Anacaona, ma in seguito hanno composto essi stessi delle salse, tutte rigorosamente in dialetto veneziano. Al loro attivo vi sono già 8 cd: BatistoCoco, del 1993, Camome, del 1996, Nostrano Mambo, del 1999, Cucador, del 2002, Salsa 60, del 2003, BatistoCoco in concerto, del 2005, Acqua Alta, del 2007, fino al loro ultimo cd: Baroccococo, di quest'anno, un album ispirato alla musica di alcuni importanti rappresentanti del Barocco, come Vivaldi. In questi 25 anni i Batisto Coco hanno poi portato la loro salsa veneziana in innumerevoli locali e piazze del Veneto e dell'Italia. Per conoscere meglio i Batisto Coco, questo è il loro sito, mentre qui è possibile vedere alcuni loro video.

martedì 12 ottobre 2010

Tanta salsa nel nuovo cd della Spanish Harlem Orchestra, Viva La Tradición

Si chiama Viva La Tradición l'ultimo album della Spanish Harlem Orchestra. Il nuovo cd del famoso gruppo di latin jazz e salsa comprende 12 brani, soprattutto salse, che sono presi in gran parte dal repertorio del leader del gruppo Oscar Hernandez, ma che includono anche 3 brani del compositore Gil Lopez, ovvero Son De Corazon, Nuestra Cancion e Regalo De Dios. Nel cd anche una canzone cantata da Issac Delgado, l'imperatore della salsa: El Negro Tiene Tumbao. Questa la tracklist completa del nuovo album della Spanish Harlem Orchestra:
1. La Salsa Dura
2. Mi Herencia Latina
3. Son De Corazon
4. Como Baila Mi Mulata
5. Si Me Quieres Te Quiero
6. Baila Latino
7. La Fiesta Empezo
8. Nuestra Cancion
9. Linda
10. Regalo De Dios
11. Rumba Urbana
12. El Negro Tiene Tumbao
In questa pagina è possibile ascoltare delle preview delle canzoni di questo cd, mentre qui lo si può trovare per acquistarlo.

martedì 5 ottobre 2010

Spanish Harlem Orchestra, grande orchestra di latin jazz e salsa

E' nata con l'inizio di questo millennio ed è una delle orchestre di latin jazz e di salsa più rinomate. Si chiama Spanish Harlem Orchestra ed è stata fondata da Oscar Hernandez, un grande pianista del panorama della salsa mondiale. Gli altri artisti che formano la Spanish Harlem Orchestra sono Ray De La Paz, Marco Bermudez e Carlos Cascante, che sono le voci del gruppo, Maximo Rodriguez, al basso, Luisito Quintero, George Delgado e Jorge Gonzalez alle percussioni, Jimmy Bosch e Dan Reagan al trombone, Héctor Colón e John Walsh alla tromba, e Mitch Frohman al sax e al flauto. Anche se hanno sede in USA, questi musicisti sono spesso in giro per il mondo a fare concerti. Al loro attivo già 4 album: Un Gran Dia En El Barrio, del 2002, Across 110th Street, del 2004, United We Swing, del 2007 e Viva La Tradición, del 2010. La musica della Spanish Harlem Orchestra affonda le sue tradizioni nella grande storia della salsa cubana e nelle influenze americane che hanno giocato un ruolo importante nella formazione musicale del suo fondatore, Oscar Hernandez. Per conoscere meglio la Spanish Harlem Orchestra, questo è il loro sito, dove si possono vedere anche alcuni loro video durante esibizioni dal vivo, mentre qui si possono vedere altri loro video.

martedì 28 settembre 2010

Doudou N'Diaye Rose, il virtuoso del sabar

Il sabar è uno strumento a percussione tipico dell'etnia wolof del Senegal. Uno dei più bravi percussionisti di sabar, forse il più bravo, è Doudou N'Diaye Rose, il cui vero nome è Mamadou N'Diaye. Interessante questo personaggio, nato nel 1930 a Dakar, in Senegal, figlio di un griot, ossia di un cantore, musicista e poeta che aveva nella comunità dei wolof la funzione sociale di tramandare la tradizione orale degli antenati attraverso la musica, il canto e la poesia. Doudou N'Diaye Rose ha iniziato a suonare il sabar fin da piccolo, anche se per alcuni anni continuò a lavorare come idraulico mentre coltivava la sua passione musicale. Ma presto si dedicò completamente alla musica e durante la sua carriera ha fatto cose importanti e anche curiose. Per esempio ha avuto 43 figli, e ha messo su un'orchestra di percussionisti composta esclusivamente da membri della sua famiglia, l'orchestra Drummers of West Africa, cosi come ha costuito un gruppo di percussioni tutto al femminile, sempre con sue figlie e sue nipoti, chiamato Les Rosettes. Negli anni '70 ha diretto la sua Doudou N'Diaye Rose Orchestra, e ha collaborato con artisti del calibro di Miles Davis e dei Rolling Stones. Egli ha suonato anche altri stumenti a percussioni, oltre al sabar, e ne ha anche inventati di suoi, cosi come ha giocato nella sua carriera a inventare, con le sue percussioni, sempre nuovi ritmi e nuove composizioni musicali. Per apprezzare il talento e l'energia di Doudou N'Diaye Rose si possono vedere alcuni di questi video, mentre qui si possono trovare alcuni suoi cd.

martedì 21 settembre 2010

I Monistra, la musica tradizionale macedone

Suonano e cantano la musica tradizionale della Macedonia, il loro paese d'origine; si chiamano Monistra e sono un gruppo costituito da giovani musicisti macedoni che si sono messi insieme ed hanno unito i loro talenti per portare in giro per il mondo la tradizione musicale macedone. Il gruppo è nato nel 2002 e già diverse sono state le loro tournée all'estero, in paesi come Italia, Francia, Israele, Slovenia, Croazia e Serbia. I componenti del gruppo suonano strumenti tradizionali macedoni, anche se poi i loro brani presentano spesso anche arrangiamenti moderni. Il loro è anche un lavoro di ricerca e di studio delle origini della musica macedone, e quindi di riproposizione di brani e musiche che hanno fatto la storia musicale del loro paese, anche se spesso a diverse composizioni riproposte non corrispondono autori precisi e noti, perché magari facenti parte di una tradizione non scritta, più collettiva che individuale. I nomi dei componenti del gruppo Monistra sono Aleksandar Jovevski, che suona kaval, tambura, bagpipes, Jovan Strezoski e Filip Nikolovski, che suonano la tambura, Borche Gjorgiev, alla tastiera, Marjan Andonovski e Damjan Zifovski, alle percussioni, e Gabriela Janusevska, la cantante del gruppo. Per conoscere meglio i Monistra, questo è il loro spazio su MySpace, dove si possono ascoltare alcuni loro brani, mentre questi sono alcuni video dove li si può vedere e sentire in azione.

martedì 14 settembre 2010

Steve Shehan e le sue musiche dal mondo

Nato da madre europea e padre cherokee, Steve Shehan è un musicista che va in giro per il mondo e porta in musica le tradizioni culturali dei popoli che incontra e conosce. Nato in Virginia, fin da giovanissimo s'è messo a viaggiare, venendo a vivere in Europa, prima in Svezia e poi in Francia. Ma è stato anche in Africa, Indonesia, Rajasthan, e in tanti altri posti. In molti suoi viaggi ha raccolto e collezionato antichi strumenti etnici, su cui poi ha costruito parte della sua musica. La sua peculiarità è quella di cercare di portare in musica non solo le tradizioni musicali, ma anche le tradizioni culturali e poetiche dei popoli che incontra, e le atmosfere che si respirano vivendo con loro. Basta ascoltare i suoi lavori discografici per capire il respiro mondiale della sua musica. Il suo primo cd esce nel 1986, si chiama Moonstraw e combina suoni latinoamericani e indonesiani. Nel 1997 esce Ikewan, con testi della tradizione orale e della poesia dei Tuareg dell'area di Tassili n'Ajjer. L'anno dopo è la volta di un viaggio nelle tradizioni musicali orientali, raccolte nell'album Awham, mentre nel cd Alif, del 2000, Steve Shehan raccoglie sonorità e ritmi delle tradizioni musicali medio-orientali, e turche in particolare. E cosi via con tanti altri lavori, fino ad arrivare al disco del 2008, Assikel, from Bali to Baly, un viaggio musicale dall'isola indonesiana di Bali all'Africa del musicista tuareg Baly. e a quello del 2009, Awalin, realizzato con Nabil Othmani, anche in onore e in memoria dell'ammicizia che legava Steve al padre di Nabil. Steve Shehan suona vari strumenti, ma la sua passione sono le percussioni; dal 2007 fa parte dell'Hadouk Trio; nella sua lunga carriera ha anche insegnato musico-terapia e ha suonato con grandi artisti quali Paul Simon, Cheb Mami, Sting, Bob Dylan e tanti altri. Per conoscere meglio Steve Shehan e la sua musica, questo è il suo sito, questo è il suo spazio su MySpace e questi sono alcuni video in cui lo si può vedere in azione.

martedì 7 settembre 2010

Nabil Othmani, la musica dei Tuareg

Va in giro per tutto il mondo a suonare e a cantare la musica dei Tuareg d'Algeria, suonando la sua chitarra, il suo liuto e il suo oud. Si chiama Nabil Othmani ed è figlio di un altro grande artista portavoce della tradizione musicale dei Tuareg, Baly Othmani, compositore, poeta e suonatore di oud e liuto. Nabil Othmani canta canzoni che raccontano la storia e le tradizioni dei Tuareg, mentre le melodie e i ritmi, pur pescando dal repertorio storico dei Tuareg, spesso sono riadattate secondo uno stile tutto personale, per il cui sviluppo è stata importante la figura di altri musicisti africani quali Ali Farka Touré. Ha suonato anche con musicisti importanti quali Steve Shehan, con cui nel 2009 ha inciso l'album Awalin. Esponente artistico di un popolo nomade, l'artista algerino di nomade ha infatti anche la curiosità musicale con cui esplora altre forme musicali quali il reggae, il flamenco, il rock, la musica country, anche se nelle sue creazioni musicali rimane ben saldo alle sue origini algerine e Tuareg. Origini che si possono notare nel ritmo tipico del tindé, uno strumento tipico della tradizione Tuareg che veniva suonato dalle donne, che ricorre spesso nelle sue canzoni. In antichità il tindé era costituito da un pezzo di legno che fungeva da tamburo, su cui veniva messa pelle di capra tirata e, sopra la pelle di capra, un pezzo di stoffa che di tanto in tanto veniva bagnato, e il suono dello strumento variva a seconda di quanto veniva tirata la pelle di capra e di quanto era bagnato il pezzo di stoffa. Per conoscere meglio Nabil Othmani, questo è il suo spazio su MySpace, dove si possono ascoltare alcune sue canzoni, mentre questi sono alcuni video in cui lo si può vedere all'opera.

martedì 31 agosto 2010

Taranta d'amore, l'ultimo cd di Ambrogio Sparagna e dell'Orchestra Popolare Italiana

Si chiama Taranta d'amore l'ultimo lavoro discografico firmato dall'Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna, uno dei più grandi esperti di musica popolare italiana presenti nel nostro paese. Questo cd è una raccolta di canti popolari appartenenti alla tradizione orale delle regioni dell'Italia centro-meridionale, su musiche che si ispirano ai ritmi e alle forme della tarantella. Le musiche, adattate alle peculiarità sonore dell'Orchestra Popolare Italiana, sono state composte da Ambrogio Sparagna. Si tratta di canti e musiche di origini molto antiche, riscoperti poi nel corso del XIX secolo, a causa della diffusione dell'organetto, e che l'Orchestra Popolare Italiana fa rivivere con il suo mix di strumenti popolari: ciaramello, mandolini, zampogne, organetti, violini, tamburelli, chitarre battenti, flauti di canna, ghironde, lire e ocarine. I testi di questi canti parlano della vita concreta e quotidiana dei tempi antichi, dettata da un netto alternarsi delle stagioni e dal calendario liturgico, e sono stati tratti in gran parte da importanti fonti letterarie come il Saggio di Canti popolari di Giuliano, apparso nel 1871 ad opera di Gioacchino e Tarquinio Fuortes e recentemente ristampato, e la raccolta di Giggi Zanazzo, Canti popolari romani, pubblicato a Roma nel 1907. Per chi fosse interessato, qui si può trovare il cd Taranta d'amore.

martedì 24 agosto 2010

La Guagua, nuovo video divertente di Juan Luis Guerra

Dopo l'uscita del suo nuovo album A son de Guerra, Juan Luis Guerra, il grande cantante dominicano, ha fatto uscire il video di una delle canzoni di quell'album: La Guagua. Qui si può vedere il video. E' un video molto divertente con un ritornello che ben si presta diventare un tormentone, soprattutto per gli abitudinari passeggeri delle guaguas di tutta la Repubblica Dominicana, che già talvolta si mettono a cantare sui loro autobus quando dalla radio escono le note e le parole di una bachata o di un merengue. La guagua è infatti l'autobus, ma l'autobus che gira per le strade del paese dominicano, spesso più simile a un pullmino che a un autobus come quelli che si usano in Italia. Questa guagua è il grande protagonista del video, e il ritornello è "que la guagua va en reversa", ossia, "che l'autobus va all'indietro", sulle immagini di questo allegro autobus che va all'indietro e su cui la gente si diverte a cantare e a ballare. Divertente, ma con un fondo di amaro, anche il riferimento a tutte le promesse mancate, che appunto fanno andare all'indietro l'autobus: forse c'è dietro un riferimento a quanto succede spesso ai dominicani, di ricevere da governi e politici promesse che non vengono mantenute; siccome Juan Luis Guerra non è nuovo a descrivere nelle sue canzoni le diverse sfaccettature della realtà del suo paese, soprattutto quando si tratta di denunciare inadeguatezze del suo sistema sociale ed economico, questo riferimento che prende un po' in giro chi promette senza mantenere gli impegni, ci sta. Ad ogni modo, un video divertente, tutto da vedere... e da ballare.

martedì 3 agosto 2010

L'Unione Campanari Bolognesi, la tradizione bolognese nel suono delle campane

Nel bolognese l'arte di suonare le campane risale al XVI secolo ed ebbe inizio nella Basilica di San Petronio. Da allora quest'arte si diffuse in tutta Bologna e anche in altre città vicine, tra cui Modena, Ferrara, Imola e Faenza, e raggiunse la sua massima diffusione nel XIX secolo, quando in queste città praticamente ogni parrocchia aveva 1 squadra, ma talvolta anche 2 o 3 squadre diverse, di campanari che suonavano le campane, anche sfidandosi a vicenda. E all'inizio del XX secolo, nel 1912 per la precisione, nacque l'Unione Campanari Bolognesi, che univa 34 campanari, oggi diventati 378, quasi tutti praticanti. L'Unione contribuì a diffondere l'arte campanaria bolognese nonostante che nel XX secolo diminuì progressivamente il numero di campanari, a causa dello sviluppo economico e dei profondi mutamenti sociali e culturali che investirono la società italiana nel suo complesso. In questa pagina del sito dell'Unione Campanari Bolognesi sono spiegate bene quelle che sono le varie tecniche di suone delle campane caratteristiche della tradizione bolognese: lo scampanio, il doppio a cappio, le tirate basse e il doppio a trave. Per mantenere viva la tradizione dei campanari bolognesi, l'Unione organizza, dal 1991, anche un corso di avviamento all'arte campanaria bolognese, che si va ad aggiungere ovviamente a tutte le esibizioni che l'Unione fa anche fuori da Bologna.

lunedì 26 luglio 2010

Los Niños Vallenatos, gruppo infantile di musica tipica colombiana

Si chiama Los Niños Vallenatos, ed è un gruppo musicale colombiano composto da bambini d'età compresa tra 6 e 16 anni. Chi ha fondato e chi dirige questo gruppo è Andrés "El Turco" Gil Torres, che ha visto in questo progetto un modo per favorire lo sviluppo e la crescita dei piccoli talenti musicali della Colombia e per continuare a tramandare, con la formazione dei più piccoli, le ricche tradizioni musicali colombiane. Los Niños Vallenatos è nato nel 1999 a Valledupar, capitale del dipartimento colombiano di Cesar e culla del vallenato. E' proprio il genere musicale del vallenato il centro del repertorio musicale di questo gruppo, anche se al suo interno vi sono anche altri ritmi tipici, come la cumbia, il porro, la puya, il pasebol, la salsa e il son. Il gruppo, nei suoi primi anni di vita, s'è già esibito in diversi paesi in tutto il mondo, e nelle sue esibizioni il canto dei bambini è sempre accompagnato dagli strumenti tipici delle musiche cantate, come la caja e la guacharaca nei brani di musica vallenata. Per conoscere meglio il gruppo de Los Niños Vallenatos, questo è il loro sito, mentre qui si possono vedere dei video con delle loro esibizioni.

martedì 20 luglio 2010

Gli Huun-Huur-Tu, o Khün-Khün-Tü, gruppo di musica tipica tuvana

Si chiamano Huun-Huur-Tu, nella loro lingua Khün-Khün-Tü, e vengono dalla repubblica di Tuva, un paese della Federazione Russa al confine con la Mongolia. Essi fanno musica tipica tuvana, in modo particolare 3 stili chiamati rispettivamente xöömej, kargyraa e sygyt, e usano strumenti tipici come l'igil e il doshpuluur. In questi video è possibile vederli durante alcune loro esibizioni dal vivo e rendersi conto del loro genere musicale. Una loro caratteristica è quella di cantare il cosiddetto canto di gola, usato, con modalità e tecniche diverse, anche da altri popoli, come gli Inuit dell'America Settentrionale. Questo gruppo tuvano è nato nel 1992 ad opera di Kaigal-ool Khovalyg, Alexander Bapa, poi sostituito da Alexei Saryglar, Sayan Bapa e Albert Kuvezin, poi sostituito da Anatoli Kuular, a sua volta sostituito nel 2003 da Andrey Mongush. Gli Huun-Huur-Tu contano al loro attivo già diversi album, dal primo, 60 Horses In My Herd, del 1993, all'ultimo, Eternal, del 2009. Nelle loro canzoni, oltre allo stile tradizionale tuvano, emerge anche l'ambiente tipico di quella parte di mondo, popolata di steppa e cavalli. Per conoscere meglio gli Huun-Huur-Tu, questo è il loro sito.

martedì 13 luglio 2010

Manolo de Santacruz, cantaor di flamenco con la sindrome di Down

Il suo vero nome è Manuel Romero, ma in arte è Manolo de Santacruz. E' un ragazzo di Córdoba di 26 anni che canta flamenco, e con un piccolo particolare: ha la sindrome di Down. Quando era bambino sentiva suo papà cantare le canzoni di flamenco e da lì è nata in lui la passione per questa musica e il desiderio, un giorno, di diventare cantaor di flamenco. Da lì, incominciando a lavorare con il logopedista sulla sua voce e sul suo respiro, ha iniziato un percorso che lo ha portato a incidere il suo primo album, dal nome significativo La voluntad hecha voz, La volontà fatta voce. Lui di volontà ce ne ha messa tanta per realizzare il suo sogno: corsi di canto, di chitarra e di piano, sempre al lavoro con il logopedista per tirare fuori dal suo animo appassionato di flamenco quella voce e quelle melodie che adesso si possono ascoltare in un cd. Nel primo album del giovane cantaor di Córdoba si possono trovare sia canzoni originali, i cui testi sono stati composti da lui, sia brani classici di flamenco. Manolo de Santacruz, per vivere, lavora in un centro commerciale di Cordoba, dove ora è già conosciutissimo e dove i clienti che lo incontrano lo salutano calorosamente e lo incoraggiano ad andare avanti a coltivare il suo sogno. La sua passione è arrivata a tal punto da convincere il padre a imparare a suonare la chitarra per accompagnarlo nelle sue esibizioni. In questa pagina del sito di El Mundo, è possibile leggere, in spagnolo, la sua storia e vedere un video in cui Manolo e suo padre raccontano la loro storia e Manolo si esibisce in un breve pezzo di flamenco.

martedì 6 luglio 2010

L'Orquestra Infantil Mapuche, per tramandare la musica dei Mapuche

Coltivare e tramandare la musica dei Mapuche, comunità indigena presente soprattutto in Cile, ma anche in alcune aree dell'Argentina. Questo lo scopo per cui Horacio Salinas, ex Inti Illimani, ha lavorato per dare vita all'Orquestra Infantil Mapuche, che si è formata a Tirúa, in Cile. L'iniziativa è stata appoggiata anche dal Ministero per l'Educazione cileno e dal Programma Origenes de Mideplán y la Municipalidad de Tirúa. L'orchestra è composta da 60 bambini tra i 7 e i 14 anni, cui vengono insegnati tutti gli elementi della musica mapuche, tra cui anche gli aspetti del canto e del ballo. Tutti i componenti dell'Orquestra Infantil Mapuche suonano strumenti tradizionali mapuche, tra cui il cultrún, la trutruca, il kullkull, pifilca e le cascahuillas. A dirigere l'orchestra il musicista mapuche Joel Maripil. In questo video, in spagnolo, è possibile vedere una presentazione dell'Orquestra Infantil Mapuche, dove si spiegano i motivi, le intenzioni e lo spirito che animano il progetto.

lunedì 28 giugno 2010

La musica dei Mapuche, in Cile e Argentina

I Mapuche sono un popolo indigeno delle regioni centro-meridionali del Cile e dell'area andina a cavallo del confine tra Cile e Argentina. Nella loro cultura uno spazio importante è occupato dalla musica. La musica tradizionale dei Mapuche è principalmente di carattere religioso e può assumere la forma di monologhi cantati senza strumenti o di canzoni accompagnate da strumenti tipici. Un esempio di composizioni religiose sono le cosiddette tayüḻfe, praticate durante il rito religioso di Guillatún, una cerimonia in cui si chiede alle divinità benessere e salute per la comunità e tutti i suoi membri. Diversi sono gli strumenti tipici usati dai Mapuche. Uno di questi è il cultrún, un tamburo utilizzato nelle cerimonie religiose e culturali, come per esempio nel ngillatum, il rito annuale della fertilità, e suonato dalla Machi, la leader religiosa e curatrice della comunità Mapuche; qui è possibile vedere alcune immagini del cultrún, mentre in questo video lo si può vedere suonare. Altro strumento tipico sono le cascahuillas, composto da delle campane legate a delle nocche. C'è poi la trutruca, uno strumento a fiato costituito principalmente da una canna cava, di cui qui è possibile vedere alcune immagini. Un altro strumento tipico dei Mapuche è il torompe, o trompe, una specie di armonica a bocca dove chi suona usa la propria bocca come cassa di risonanza e fa musica muovendo con un dito una linguetta metallica; qui è possibile vedere alcune immagini del torompe, mentre questo è un video dove si può vedere un ragazzo mentre suona il torompe. La pifilca è invece una specie di flauto fatto di legno o di osso, con la cavità inferiore chiusa e con una o più buchi da cui esce un suono simile a un fischio; qui si possono vedere delle immagini di questo strumento a fiato; altri strumenti tradizionali dei Mapuche sono il quinquercahue, una sorta di arpa composta di due archi di osso e corde di criniera di cavallo, il kullkull, una specie di tromba fatta con corni di bue, il lolquin, simile alla trutruca ma più piccolo, il pinquilhue, un piccolo flauto, la huala, simili alle maracas, e il cada cada, un piccolo tamburello fatto di conchiglie. Oltre alla musica religiosa, tra i Mapuche si suona anche un'altra musica più conviviale e più quotidiana, chiamata vlkantun, la cui caratteristica è di essere una musica improvvisata, con testi improvvisati. Questa espressione musicale può essere usata per comunicare uno stato d'animo di chi canta, per raccontare fatti storici, per recitare poesie o per tramandare valori culturali o sociali, e il cantare questo genere è l'unico modo per tramandarlo, in quanto, proprio per la sua unicità e per il suo carattere di improvvisazione, esso non prevede di essere registrata e riascolta uguale.

martedì 22 giugno 2010

Il funana, musica tipica di Capo Verde

Una delle musiche tradizionali di Capo Verde è il funana, o funaná, con l'accento sull'ultima a, e il suo ritmo può essere frenetico e sensuale, come succede quando la musica africana prende il volo e accellera e come si può vedere in questo video, o lento e quasi meditativo, come può esserlo in questa canzone. Questo perché esistono diversi tipi di funana: funana kaminhu di ferru (qui si può vederne un'esempio), funana maxixi (qui un'esempio), funana samba (qui un'esempio) e funana morna (qui si può vederne un'esempio). Il più popolare e il più diffuso è forse il primo, mentre il più lento è l'ultimo. Due sono gli strumenti principi di questo genere musicale: la fisarmonica, gaita in lingua locale, e il ferrinho, uno strumento tipico di Capo Verde che si suona sfregando un piccolo oggetto metallico simile ad un coltello su un'asta metallica alta quasi un metro. L'origine di questa musica e di questo ballo di Capo Verde è incerta, in quanto non ci sono documenti scritti che narrano delle sue origini. C'è chi dice che essa nacque agli inizi del secolo scorso quando i Portoghesi portarono la fisarmonica nell'isola di Santiago per diffondere i generi musicali propri in tutta Capo Verde, e che da questo strumento poi è nato un genere tutto locale, il funana appunto; si dice che invece il genere nacque e si diffuse quando la fisarmonica iniziò ad essere importata dai musicisti locale e suonata al posto dell'organo, perché più popolare e più economica. Anche sul nome c'è tanta incertezza; c'è chi dice che deriva dal portoghese fungagá, e chi dice che deriva dall'unione di due grandi musicisti di funana, uno che suonava la fisarmonica e si chiamava Funa, e l'altro che suonava il ferrinho e si chiamava Naná. Come succede spesso alle musiche tradizionali, come per esempio successe anche alla bachata a Santo Domingo, anche il funana prima si diffuse nelle campagne e nelle classi più popolari del paese, e poi si impose nelle città, per poi affermarsi anche fuori dal paese a livello internazionale. Grandi interpreti del funana sono stati la Bulimundo band, gruppo degli anni '70 di cui si può vedere un video qui, con il suo leader Carlos Alberto Martins, la band Finaçon, band degli anni '80, di cui si può vedere un video qui, mentre una band di successo più recente è quella dei Ferro Gaita.

martedì 15 giugno 2010

Estrella Morente Carbonell, cantaora di flamenco per sangue e per tradizione

A Estrella Morente Carbonell il flamenco le è stato trasmesso nel sangue dalla sua famiglia, fatta di artisti che hanno vissuto e vivono di flamenco. Basti dire che suo padre, Enrique Morente, è maestro, e sua madre, Aurora Carbonel, è ballerina, e, oltre a questo, Estrella Morente è nipote di Antonio e José Carbonell, rispettivamente cantaor e chitarrista, ed è nipote anche del chitarrista Montoyita. Fin da bambina quindi, questa cantaora, nata a Las Gabias, Granada, nel 1981, ha mangiato pane e flamenco. Al suo attivo hà già diversi album. Il primo è del 2001 e si chiama Calle del Aire; lo stesso anno è uscito anche Mi Cante y Un Poema; mentre nel 2006 è stata la volta di Mujeres. Tra le canzoni più famose di Estrella Morente En Lo Alto Del Cerro e Volver. Per conoscere meglio Estrella Morente Carbonell, è possibile visitare il suo sito ufficiale, dove si possono consultare tutti i brani dell'artista spagnola e dove si possono vedere anche alcuni suoi video, tra cui delle sue interviste rilasciate alla tv spagnola.

martedì 8 giugno 2010

E' uscito A son de Guerra, il nuovo cd di Juan Luis Guerra

Esce oggi il nuovo album di Juan Luis Guerra, intitolato A son de Guerra. Ed esce proprio il giorno dopo del suo 53° compleanno, trainato dal singolo Bachata En Fukuoka. Nel nuovo disco del grande bachatero e merenguero dominicano, non ci sono solo merengue e bachata, ma anche altri ritmi spesso mescolati tra loro: come la salsa di Arregla Los Papeles, il bolero di Mi Bendicion, il mambo di Lola's Mambo, il rock di La Calle, la cumbia di Son Al Rey, il blues di Caribbean Blues, il son e il rap de La Guagua. In tracklist anche due ospiti importanti: Juanes, che canta nel brano La Calle, e Chris Gotti, un trombettista americano che suona nel pezzo Lola's Mambo. Ecco l'elenco completo di tutti i brani del nuovo cd:
1. No Aparecen
2. La Guagua
3. Mi Bendicion
4. La Calle - feat. Juanes
5. Bachata En Fukuoka
6. Apaga Y Vamonos
7. Son Al Rey
8. Cayo Arena
9. Arregla Los Papeles
10. Lola's Mambo - feat. Chris Botti
11. Caribbean Blues
Qui è possibile trovare il nuovo cd e ascoltare delle brevi preview dei brani, mentre sul sito ufficiale di Juan Luis Guerra è possibile vedere il video della canzone Bachata En Fukuoka.

martedì 1 giugno 2010

Héctor Acosta, El Torito de Santo Domingo

Viene da Bonao, Repubblica Dominicana, ed è uno dei più importanti cantanti di merengue e bachata che attualmente si possono trovare nel paese caraibico. Il suo nome è Héctor Acosta, e dopo aver scoperto e praticato la sua passione per la musica nel coro della Chiesa di Sant'Antonio da Padova della sua città, Héctor Acosta partecipò e vinse, nel 1982, a un concorso musicale organizzato da Radio Novel. Da quel momento si può dire che inizia la sua carriera, che lo porta a cantare prima nel gruppo La Renovación Quisqueyana, e poi nella band Los Gentiles, in cui, oltre a cantare, l'artista dominicano fu anche il bajista. Nel 1989 incontra Gerardo Díaz, detto El Toro, che, dopo aver ascoltato un'improvvisata di Héctor, gli propone di fondare l'orchestra Los Toros Band. Con questa nuova formazione, esce il suo primo lavoro discografico, Se Soltaron los Toros, cui seguono altri successi come A Pasito Lento, No Hay Problemas, Toromanía, Serenata, Pa' La Calle, Indetenibles. Nel suo repertorio di quegli anni è presente anche Raíces, una produzione in cui Héctor Acosta riprende i temi più classici e più tradizionali del merengue dominicano. Nel 2006 il cantante dominicano lascia Los Toros Band, e fonda la Héctor Acosta & Orquesta. Con questo suo nuovo gruppo, realizza brani che hanno avuto un notevole successo, come Primavera Azul, Lo Que Tiene Ella e Como Me Curo, tutte incluse nel suo primo album con la nuova band, che si intitola Sigo Siendo Yo. A queste canzoni si aggiunge anche il brano Me Voy, conosciuto anche con il nome di El Anillo. Il suo ultimo album si chiama Simplemente "El Torito", del 2009, che è stato preceduto, nel 2008, dal cd Mitad Mitad. Per conoscere meglio Héctor Acosta, questo è il suo sito, dove si possono anche ascoltare, cliccando sulle immagini dei cd, alcune preview degli ultimi suoi brani, mentre questi sono alcuni video in cui lo si può vedere in azione.

martedì 25 maggio 2010

Chapter Dos: On The Verge, l'ultimo cd di bachata degli Xtreme

L'ultimo cd di bachata degli Xtreme, giovane duo di bachateros nato del 2003 e affermatosi con canzoni come Shorty Shorty, Te Extraño, e Adonde se fue, si chiama Chapter dos: On the Verge, e contiene tante nuove bachate. Ecco la traklist completa del loro ultimo album:
1. Vuelve
2. Baby, Baby
3. Devuelveme La Navidad (feat. Carlos Y Alejandra)
4. La Esquina De Don Andres (Paris Azul)
5. Lloro Y Lloro
6. Throught That Window (Enamorada estoy)
7. Su Ultimo Error
8. Por Que Sera
9. Quisiera Ser
10. Soundcheck (Skit)
11. Super Fantastica
12. Te Recuerdas
13. La Pesadilla
14. Amigos Con Beneficios
15. Friday Night (feat. YD)
16. Shorty Shorty
Sullo spazio di MySpace degli Xtreme, è possibile ascoltare delle brevi anteprime di alcune di queste loro nuove canzoni, cosi come vedere alcuni video di alcuni di queste nuove bachate.

martedì 18 maggio 2010

Gilyto Semedo, i ritmi della musica di Capo Verde in Europa

E' nato a Capo Verde nel 1976 ma vive in Europa dalla fine degli anni '80, e sul palco interpreta con la sua voce e il suo ballo i ritmi della sua terra d'origine. Si chiama Gilyto Semedo ed ha una sua propria etichetta discografica, che si chiama GMS Entertainment. Al suo attivo vi sono già diversi lavori discografici, a partire dal primo, risalente al 1999, che si intitola Kel Tempu. Sono seguiti 4 cd: Nha Atriz Principal, del 2001, Diamante Africana, del 2005, Traduson Pa Tradison, del 2006, Cabo Zouk In Brasil (Colectânea), del 2008, un dvd, Mr Entertainer, del 2005, e due lavori che sono usciti sia in cd che in dvd, Live@Luxembourg e Stribilin!. Gilyto Semedo si è esibito con la sua banda in diversi concerti in giro per il mondo, in Europa, in Africa, in Brasile e in USA, cosi come ha partecipato a diversi festival musicali in diversi paesi. Tra le sue canzoni di maggior successo vi sono Atriz Principal, Sereia Na areia, Diamante Africana, Bágu na Txada e Nôs Terra Morabeza. Per conoscere meglio Gilyto Semedo e la sua musica, questo è il suo sito, questo il suo spazio su MySpace, dove è possibile ascoltare alcune delle canzoni citate sopra, e questi sono alcuni suoi video.

martedì 11 maggio 2010

Matisyahu e il suo hasidic reggae, dove si mescolano cultura ebraica e reggae

Il suo nome d'arte è Matisyahu, quello vero è Matthew Paul Miller, ed è noto per trasformare in musica reggae i testi della Torah e della cultura ebraica, dando cosi vita ad un genere musicale tutto suo che viene chiamato hasidic reggae. Matisyahu è nato nel 1979 a West Chester, in USA, in una famigla di ebrei ortodossi. Da ragazzo ha una fortissima reazione di rifiuto nei confronti della rigida educazione ortodossa impartitagli dai genitori, fino a quando, all'età di 16 anni, va in Israele; proprio durante quel viaggio comincia un cammino di conversione, che lo porta, nel 2001, a diventare, o meglio a ridiventare, ebreo ortodosso, membro della comunità ultraortodossa Lubavitch. Nel 2004 esce il suo primo cd, Shake off the dust... Arise, e intanto si fa conoscere cantando ai concerti del gruppo rock dei Phish. Nel suo primo cd è contenuta la canzone King without a crown, che gli permette di farsi conoscere anche oltreoceano, in Europa. Nel 2005 esce l'album live del suo concerto ad Austin, in Texas, intitolato Live at Stubb's. E l'anno successivo Matisyahu pubblica Youth, un album che ha un enorme successo e che rappresenta un grande salto di qualità per il cantante americano, in cui al reggae si affiancano ritmi molto rock. Sempre lo stesso anno, nel 2006, esce anche No place to be, seguito, nel 2009, dal cd Light. Matisyahu ha fatto diverse tournèe sia in USA che nel resto del mondo. Oltre alla particolarità di combinare ritmi rap e hip hop ai testi della Torah e, talvolta, alle melodie tipiche di una preghiera, Matisyahu si distingue anche per le sue ottime abilità di beat boxer, e per il suo modo di vestire, molto inusuali per un rapper: camicia bianca, giacca e cappello nero e barba lunga e incolta, nello stile dell'ortodossia ebraica appunto. Per conoscere meglio Matisyahu, questo è il suo sito, mentre qui è possibile vederlo in azione in alcuni video.

martedì 4 maggio 2010

Khongorzul Ganbaatar, interprete della urtin duu, la long song mongola

Si chiama Khongorzul Ganbaatar ed è uno dei più importanti interpreti della urtin duu, in inglese long song; la urtin duu è un genere musicale tipico della Mongolia, che si chiama cosi perché viene esteso per un tempo molto più lungo del solito lo spazio musicale dedicato ad ogni sillaba, e quindi le canzoni urtin duu possono durare qualche minuto pur contenento solo poche parole. Qui è possibile vedere una serie di video-documentari in cui Khongorzul Ganbaatar canta delle urtin duu. L'artista mongola è nata nel 1973 nella provincia mongola di Khentii, ed ha iniziato a cantare fin da piccola, anche se solo come passatempo, come si usa fare con le urtin duu nella sua regione. Ancora giovanissima è entrata nel Than Khentii Folk Ensemble, e a 25 anni ha iniziato a studiare all'Università di Cultura e Arte di Ulan Bator. Successivamente ha cantato come solista nel Mongolia Theater of National Dance and Folksong e nel Traditional Music and Dance Theater, e ha fatto diversi concerti in giro per il mondo. Khongorzul Ganbaatar ha anche cantato con i Silk Road Ensemble e appare nel loro album When Strangers Meet.

martedì 27 aprile 2010

La Bantu Band, la musica tradizionale del Congo

E' nata nel 2002 e con il suo lavoro vuole conservare, elaborare e trasmettere gli elementi più caratteristici della musica congolese. Si chiama Bantu Band ed è un gruppo di percussioni e di danza che suona e balla ai ritmi tradizionali della musica congolese, combinandoli con sonorità più moderne provenienti sempre da quel pezzo d'Africa. Il loro obiettivo di far conoscere la musica congolese si inserisce in un intento più grande, che è quello di creare ponti e legami tra il loro popolo d'origine e il popolo europeo, proprio attraverso la musica. E questo incontro è testimoniato dall'inserimento nella band di artisti europei. Ma il loro sforzo artistico non si esaurisce nella musica, e arriva ad incontrare anche altre forme d'arte, come il teatro, tutti utili, nella loro visione, a promuovere la conoscenza della cultura congolese e a dialogare cosi in modo costruttivo con le altre culture. Dal primo spettacolo teatrale Etumba na mingongo: la guerra delle filosofie, fatto nel 2002, fino al video per il progetto Valorisez l'Art del museo nazionale di Kinshasa, del 2007, la Bantu Band ha promosso con i suoi spettacoli una sempre maggior conoscenza della cultura congolese. Per conoscere meglio la Bantu Band, questo è il sito del gruppo, mentre questo è il suo spazio su MySpace.

martedì 20 aprile 2010

Super Merengue 2010, il nuovo cd-compilation di merengue

Cosi come per la salsa e la bachata, anche per il merengue è uscito il cd-raccolta dei merengue di maggior successo degli ultimi mesi, che include merengue di artisti storici di questo genere musicale, come Kinito Mendez, Papi Sanchez e Olga Tañon. Interessante il mix di merengue e melodia orientaleggiante del brano Que Buena Tu Tà, particolarmente coinvolgente è il primo pezzo, Carita Linda, di Grupo Mania e Olga Tañon, mentre molto veloce è il merengue di Amarfis y La Banda de Atakke, intitolato La Masoquista. Ecco la tracklist completa del nuovo album:
1. Carita Linda - Grupo Mania ft. Olga Tañon
2. Merengue Electronico - Omega
3. La Campaña - Kinito Mendez
4. Que Buena Tu Tà - Fuego feat. Deevany
5. Hablan De Todo - Tito Swing
6. Pasion Morena - Olga Tañon
7. El Que Brilla Brilla - El Cata
8. Solo - Papi Sanchez
9. Me Haces Daño - Ilegales
10. Preparate - Antony Santos
11. La Masoquista - Amarfis y La Banda de Atakke
12. Que Dolor, Que Pena - Melina Leon
13. La Amas Como Yo - Grupo Karis feat. Ken-Y
14.No Vale La Pena Sufrir - Daniel Santacruz
Qui è possibile ascoltare le canzoni del nuovo cd Super Merengue 2010.

martedì 13 aprile 2010

Lura, cantante portoghese con Capo Verde nel cuore e nelle canzoni

Il suo nome d'arte è Lura, ma il suo vero nome è Maria de Lurdes Pina Assunção, è nata nel 1975 a Lisbona, ma da genitori di Capo Verde. E proprio al paese dei suoi genitori si ispira principalmente la sua musica. Nelle sue canzoni infatti si ritrovano i ritmi di alcuni generi tradizionali di Capo Verde come la morna, il funaná e il batuque, mescolati con sonorità più legate alla tradizione della musica brasiliana, portoghese e jazz. La carriera di Lura è iniziata quando la cantante aveva 17 anni, come ballerina e corista del cantante di zouk Juka. Al suo attivo fino ad oggi 6 album. Il primo è stato inciso nel 1995 ed è intitolato Nha Vida; al suo interno canzoni intrise di ritmi zouk e R&B. Seguono, nel 2002, l'album In Love, e, nel 2004, l'album Di Korpu Ku Alma, un disco che ha al suo interno canzoni che trattano temi sociali, come quello dell'immigrazione, e che contiene una delle canzoni più famose di Lura, Na Ri Na. Nel 2006 il quarto album di Lura, intitolato M'bem di Fora, porta l'artista in giro per il mondo in un lungo tour internazionale. Nel 2009 è la volta di Eclipse, seguito, nell'anno successivo, da The Best of Lura, che comprende un cd con i maggiori successi della cantante portoghese e con 2 inediti, un dvd con la registrazione del concerto di Torres Novas, e 4 videoclips tra i più famosi dell'artista. Per conoscere meglio Lura, questo è il suo sito, mentre qui è possibile vedere alcuni suoi video.

mercoledì 7 aprile 2010

Super Salsa 2010, il nuovo cd-compilation di salse

E' da poco uscita la nuova compilation con le salse più ballate del momento. Si tratta di un cd con 15 brani, che comprendono anche salse di alcuni dei più grandi maestri della salsa, come Issac Delgado e Juan Formell Y Los Van Van. Questa è la tracklist completa della nuova compilation:
1. Yo No Se Mañana - Luis Enrique
2. Confianza - Adolescentes Orquestra
3. Adicto A Tu Piel - Frankie Negron
4. La Ví Llegar - Rey Ruiz
5. Hagamoslo Aunque Duela - Marlon
6. Así Es La Vida - El Klan de Porfi
7. Como Sería - Indio
8. La Fiesta - Issac Delgado
9. La Noche - Manolito Simonet y su Trabuco
10. Extrañandote - Michel
11. Si No Te Quieres Tú - Juan Formell Y Los Van Van
12. Enseñame a Quererte - Angel Laez
13. Gozando En Miami - David Calzado Y Su Charanga Habanera feat. El Chacal
14. Te Voy a Robar El Corazón
15. Pa’ Cualquiera - Maikel Blanco y su Salsamayor
Qui è possibile ascoltare delle preview dei brani del nuovo cd.